Giovedì scorso, 11 marzo, Lorenzo Varaldo, in qualità di vicario della scuola Aleramo, mentre riceveva con la dirigente scolastica i genitori di un alunno della scuola e cercava pacatamente di affrontare le questioni esposte, è stato aggredito improvvisamente e violentemente dal padre dell’alunno in questione e colpito con più pugni e calci su volto, stomaco e arti, procurandogli tra l’altro un evidente ematoma sotto l’occhio. Il peggio è stato evitato esclusivamente per fortuna e perché l’insegnante, senza reagire all’aggressione, si è riparato dall’infierire, con la dirigente che tentava di creare una via di fuga dalla furia inaudita.Questi fatti, in sé gravissimi, hanno lasciato indignati e preoccupati tutti gli insegnanti e il personale della scuola, i genitori e molti colleghi di altre scuole.
Le preoccupazioni nascono dal fatto che tutti hanno coscienza come episodi simili, certamente ascrivibili agli eccessi di un singolo, siano in realtà da inserire in un contesto generale di malessere che vive la scuola: de-istituzionalizzazione, discredito sugli insegnanti e sui dipendenti pubblici, tagli del personale.
E’ necessario chiarire che questa politica apre ormai una prospettiva di vero e proprio pericolo su cui non è poi il caso di scandalizzarsi dopo.
Il genitore in questione, dopo l’aggressione, si è indirizzato verso la classe del figlio ed è stato fermato solo dall’intervento della dirigente e del custode.
Che cosa poteva succedere con un’ulteriore carenza di organico del personale?
Porre la questione vuol già dire rispondere non solo alla domanda, ma anche al problema delle responsabilità di chi governa.
La nostra volontà di battersi per la difesa della scuola pubblica, per la concessione di tutti i posti richiesti e necessari, contro ogni legge che destruttura l’istituzione scuola e i suoi principi sanciti nella Costituzione, è ancora più ferma dopo questo avvenimento.
Per questo l’assemblea del 17 marzo è solo rimandata, per poterla svolgere in tutta serenità appena sarà possibile.
Nel ringraziare la UIL-Scuola (sindacato a cui Lorenzo Varaldo è iscritto) che immediatamente ha pubblicato un comunicato di solidarietà e di denuncia dell’accaduto, invitiamo tutti ad aiutarci nel far conoscere ciò che è successo e ci scusiamo fin d’ora per gli eventuali disagi dovuti allo spostamento dell’assemblea.
Il gruppo organizzativo del “Manifesto dei 500”, 15 marzo 2010
Condanno il gesto del genitore, ma non comprendo il collegamento con i tagli alle scuole e via dicendo, come se l'educazione del genitore che attacca l'insegnante (il cui gesto è condannabile a priori ma di cui nn ne conosciamo le cause scatenanti) dipenda dai soldi del ministero, oppure che i gesti di un gruppo di studenti su un pullman sia visto come un atto di bullismo e non come un atto di delinquenza e di mancanza di presenza della famiglia
RispondiEliminaBeh, i tagli alle scuole, oltre a portare meno denaro porta anche meno personale.
RispondiEliminaMeno personale vuol dire meno pulizia e meno sorveglianza con le conseguenze che ne derivano.
Il taglio alla scuola nn ha ridotto il numero dei bidelli che deve sorvegliare il personale entrante, forse occorre una maggiore educazione che come detto nn dipende dai soldi....poi se vogliamo addossare tutte le colpe a sti benedetti tagli facciamolo pure.
RispondiEliminaLa minore pulizia nn porta ad attaccare un professore....
Credo che si stia facendo un po' di confusione.
RispondiEliminaI tagli alle scuole sono ricaduti su di esse in modo diverso. In alcune scuole i tagli sono avvenuti sul personale mentre, per esempio, qui a Druento no.
Ogni scuola ha i suoi problemi: quelle che hanno avuto i tagli degli operatori ATA potrebbero essere un po' più sporche ma non ha niente a che vedere con l'aggressione.
Nella email si segnalava che il genitore è stato fermato dal personale della scuola che se fosse stato assente.....
ok, ma prendersela in modo generale con i tagli mi sembra eccessivo, come mi sembra eccessivo identificare come atto di bullismo il gruppod i studenti o il singolo studente che ruba il cellulare o picchia una persona adulta (in gruppo) io la chiamo delinquenza o microdelinmquenza ma non bullismo, poi se vogliamo anche per questi episodi condannare la gelmini o il governo presente...facciamo pure, io ritengo che siano casi di mancanza di civiltà e di valori ma non di bullismo...delinquenza pura delinquenza...
RispondiEliminamobilitiamoci con un'ora di sciopero da indire al circolo didattico SIBILLA ALERAMO DI TORINO
RispondiEliminaBeh non vedo il motivo dello sciopero visto che gli insegnanti non c'entrano.
RispondiEliminaCome dice Massimo occorrerebbe una maggiore educazione, ma probabilmente chi non l'ha ricevuta di conseguenza non riesce a darla....
Esatto! I valori e l'educazione dove si imparano se la famiglia non è in grado di farlo? A SCUOLA! Che taglino pure, che aumentino il numero di bambini per classe, che diminuiscano il personale, tanto, come in tutte le situazioni, chi non è all'interno parla senza sapere cosa dice!
RispondiEliminaPurtroppo capita anche che chi è all'interno non sia sempre in grado, su alcuni aspetti, di insegnare l'educazione e mi rattrista vedere che questi insegnanti, al posto di essere isolati dai colleghi seri, vengono invece protetti come se si facesse parte di una casta e ci si dovesse difendere ad ogni costo.
RispondiEliminaPersonalmente sono curioso di sapere alcune cose che da questa pagina non compaiono: 1. come sono stati inquadrati i danni subiti dal lavoratore aggredito? (infortunio, malattia, niente del tutto...) 2. qual è stata la reazione nei confronti dell'aggressore? )denuncia, querela, pacca sulla spalla, niente del tutto...) 3. chi e in che misura risarcisce il danno cagionato all'aggredito? 4. le responsabilità dell'aggressione sono state ascritte a qualcun altro? ad esempio, è stata riconosciuta una qualche carenza dell'istituzione scolastica nel garantire la sicurezza del lavoratore? Non credo siano domande secondarie, e non sono domande provocatorie.
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