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domenica 13 febbraio 2011

Modifiche alla legge regionale sul diritto allo studio

Riportiamo quanto ricevuto dal COOGEN (Coordinamento Genitori) di Torino.


"L'attuale giunta regionale ha iniziato l'iter per la modifica della legge regionale 28/2007 sul diritto allo studio.


Le modifiche proposte non vanno certo a favore di una scuola pubblica sempre più in crisi, ma decurtano anche i sussidi che sarebbero potuti arrivare dalla regione (alla faccia del federalismo !).


Nel comunicato stampa descriviamo in breve quello che era e quello che potrebbe diventare dopo le modifiche il "diritto allo studio". Noi riteniamo che queste modifiche siano assolutamente inaccettabili e altri invece dovrebbero essere gli interventi, soprattutto a sostegno della scuola pubblica che, in Piemonte, è frequentata dal 95% degli studenti."

Comunicato stampa del COOGEN:
Osservazioni relative alla proposta di modifica alla legge regionale 28/2007 sul diritto allo studio


Il COOGEN si dichiara contrario alle modifiche, proposte dalla Giunta Regionale, alla legge 28/2007 relativa al diritto allo studio.
Ricordiamo sinteticamente che la Legge 28/2007 ha introdotto il principio della doppia graduatoria, a cui le famiglie con redditi ISEE inferiori ai 32.000 € possono accedere per richiedere un rimborso differenziato ed esclusivo a seconda che i figli frequentino scuole private/parificate o pubbliche, con un disponibilità di risorse definite per un 60% per la graduatoria per la frequenza di scuole pubbliche e del 40% per quelle private. La legge del 2007 supera la precedente Legge 10, detta “legge Leo”, che prevedeva il Buono Scuola, da destinare alle famiglie con figli iscritti esclusivamente a scuole private, senza necessità di presentazione di ISEE e con una semplice autocertificazione.
Le modifiche proposte oggi a questa legge prevedono:

  1. la variazione delle percentuali dei fondi da riservare alla graduatoria per chi frequenta le scuole pubbliche e private, a svantaggio di quelle pubbliche;
  2. lo stanziamento di fondi per interventi edilizi solo ed esclusivamente per le scuole paritarie.

Evidenziamo che queste modifiche sono chiaramente anticostituzionali, poiché l’art. 34 della Costituzione, prevede «borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze» per rendere effettivo il diritto allo studio di «capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi» e stabilisce che «devono essere attribuite per concorso». Inoltre l’art. 33 recita “ … Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. …” non prevedendo cioè nessun sostegno alle scuole paritarie.


Riteniamo quindi che le borse di studio debbano essere assegnate in base al merito e ai mezzi personali e che non possano invece configurarsi come “rimborsi spese” che prescindono sia dalle condizioni di necessità sia di merito.
Auspichiamo invece che la legge 28 possa essere migliorata privilegiando l’aiuto alle scuole pubbliche, frequentate, ricordiamo, dal 95 % circa degli studenti in Piemonte, per migliorarne la qualità dei servizi, il trasporto degli studenti, l’offerta formativa, il rimborso del costo dei libri o il loro prestito d’uso.
Non dobbiamo abbassare la guardia, anche se il momento è difficile e non vediamo la fine di questo tunnel.



Divulgate e sensibilizzate il più possibile !!!

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